Salvatore (Tore) Edmondo Calabrò scultore. IDENTITÁ SACRIFICATA! Sembra incredibile, ma nella stessa serata della mia tardiva scoperta delle peculiarità di Santa Eustochia, sono riuscito a scattare particolari fotografie alla nostra meravigliosa Madonnina del porto. Vi starete chiedendo cosa c’entri questo con Tore Edmondo Calabrò? Anch’io, come moltissimi di voi, se non avessi avuto il privilegio di confrontarmi con il professore Mario Gregorio, socio dell’associazione ADSET e amico personale della famiglia dello scultore, non avrei saputo che l’autore della nostra Madonnina è proprio lui. La statua, modellata nel 1934, alta sette metri e riprodotta in bronzo dorato, divenne il simbolo della città e dà il benvenuto a chi attraversa lo stretto di Messina e si appresta ad approdare sulle coste siciliane con il traghetto. Fu inaugurata con una solenne cerimonia da Papa Pio XI che azionò da Roma il congegno, ideato e messo a punto da Guglielmo Marconi, con il quale si accesero le luci che illuminarono la stele, l’iscrizione sul muraglione del San Salvatore e l’aureola della Madonna.
Sorge spontanea una riflessione: perché tanto silenzio sulle nostre IDENTITÁ ECCELLENTI? Perché viaggiamo per il mondo in pellegrinaggi sentitissimi senza prima rendere omaggio al corpo incorrotto, da quasi cinque secoli, della nostra Santa Eustochia, che dalla sua nicchia ci illumina e protegge? Perché ci emozioniamo di fronte alla nostra Madonnina, quando ci imbarchiamo per le gite d’istruzione, senza prima recarci a pochi chilometri da Messina, in quella Nizza di Sicilia per rendere omaggio al luogo natale dell’autore di tanta bellezza? Nelle IDENTITÀ SACRIFICATE si possono custodire i segreti del rilancio di una comunità? Le soluzioni a trattenere i suoi giovani? A voi le riflessioni.
MI AMO TROPPO PER STARE CON CHIUNQUE. SARA 31 marzo 2025 … per non dimenticare! ♥


